La cucina piccante del Portogallo e le specialità di Goa
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La cucina portoghese è un tripudio di sapori intensi e genuini, tra cui dominano quelli del pesce (bacalhau e sardine in primis) e delle saporitissime carni, ma non solo: offre anche diverse sorprese... piccanti.
Innanzitutto, largo alla salsa Piri-piri (o Pili-pili), condimento molto usato nella cucina portoghese: si tratta di una salsa di origini africane, prodotta in particolare nella ex colonia portoghese dell'Angola, a base di peperoncino African Devil (detto anche African bird's eye, African red devil o, appunto, Piri-piri), una cultivar della specie Capsicum Frutescens. Si tratta di una salsa molto piccante (la piccantezza dell'African Devil può variare tra le 50000 e le 175000 unità Scoville) per la cui realizzazione vengono utilizzati, oltre al peperoncino, olio, sale, aceto e talvolta spezie come il cumino e il pepe.
Una delizia invece più propriamente autoctona è il chouriço: questo termine indica una salsiccia piccante affumicata, realizzata con carni suine e talvolta bovine e l'aggiunta di varie spezie e aromi. In particolare, il chouriço di maiale viene preparato con carni (ventresca, spalla, coppa e coscia) e grasso provenienti da suini di razza alentejana, con aggiunta di sale, acqua, pasta di paprica e spicchi d'aglio secchi non germinati. Come involucro viene utilizzato budello naturale di suino precedentemente messo a bagno in una miscela di acqua, sale e aceto. Dopo la preparazione dei pezzi e l'aggiunta dei condimenti, il prodotto viene sottoposto ai processi di maturazione, insaccatura, legatura e affumicatura con legno specifico della regione (leccio).
Invece, il chouriço di Mirandesa è prodotto con i tagli meno nobili della carne dei bovini di razza Mirandesa (dal mantello marrone e dal vistoso ciuffo sulla fronte, tipici della regione del Douro, nel Nordest del paese) e con pancetta di maiale Bísaro (altra razza autoctona). La carne bovina costituisce il 50-70% di questo salume: essa viene triatata grossolanamente insieme alla pancetta e fatta macerare in un'infusione di vino con sale, acqua, aglio, peperone dolce e peperoncino piccante macinati. Dopo la marinatura l'impasto viene insaccato e affumicato per tre-quattro giorni, dopodichè il chouriço è pronto per essere gustato crudo o, molto più spesso, arrostito sulla brace o impiegato per insaporire molti piatti tipici portoghesi, tra cui le ottime zuppe. Per le sue peculiari caratteristiche, la valorizzazione del chouriço di Mirandesa e delle tradizioni e metodi di produzione ad essa legati è stata la motivazione alla base della nascita del primo presidio portoghese dell'associazione Slow Food.
Una specialità tipica della città di Porto che prevede l'utilizzo del chouriço e, talvolta, della salsa piri-piri è la Francesinha: si tratta di un maxi-sandwich costituito da due spesse fette di pane, tra cui vengono poste una fetta di prosciutto, una di carne (bistecca o fettina) e, appunto, chouriço. Il sandwich viene poi cosparso con formaggio fresco fuso e inondato di salsa al pomodoro e birra, spesso piccante e speziata, oppure di salsa piri-piri.
Il piccante è comunque una caratteristica fondamentale del gusto portoghese, come si può notare anche con una semplice passeggiata tra i coloratissimi banchi dei mercati cittadini: insieme a invitanti festoni di chouriço e altre salsicce, spiccano i colori brillanti delle cassette e delle ghirlande di peperoncini, sia freschi che essiccati, prevalentemente proprio del tipo Piri-piri ma anche di cultivar diverse.
Non si può però fare un discorso completo sulla cucina piccante portoghese senza fare anche un salto a Goa: infatti la rinomata cucina di questa regione sudoccidentale dell'India è una raffinata sintesi tra la tradizione culinaria indiana (col suo ampio utilizzo di spezie piccanti) e quella portoghese. I portoghesi giunsero infatti a Goa come mercanti all'inizio del XVI secolo e la conquistarono in breve tempo; in seguito la regione fece parte dell'impero coloniale portoghese per circa 450 anni, divenendo in questo modo uno dei più antichi e duraturi domini coloniali della storia: per questo cultura e cucina di Goa sono stati fortemente influenzate da quelle portoghesi.
Il frutto più famoso e particolare di questa contaminazione è il piccantissimo Vindaloo, considerato a torto un curry tipicamente indiano mentre si tratta piuttosto di un adattamento di un piatto portoghese: il termine stesso Vindaloo deriva da una deformazione dell'espressione portoghese "Vinha d'Alho" (vino con aglio). Il Vindaloo è infatti espressione della tendenza dei portoghesi a marinare la carne con l’aceto, unita all’uso delle spezie tipico indiano. Tradizionalmente è una pietanza a base di carne di maiale, spesso sostituita da altre carni, come il pollo o l'agnello, marinata con molto aceto di vino e aglio, spezie e peperoncino, diventando così uno dei piatti più piccanti del mondo. E' servito caldo e viene molto spesso accompagnato da patate o più spesso riso indiano cotto al vapore, indispensabili per temperarne la piccantezza.
Altra specialità di Goa è il Balchao, un mix di spezie (Masala) dal sapore agrodolce e piccante, preparato bagnando in aceto peperoncini rossi essiccati, spezie come il cumino e un po' di zucchero, quindi macinando il tutto per ottenere una pasta densa. Questo mix è utilizzato per la marinatura di carni (spesso di maiale: pork balchao) o gamberi, che vengono in seguito cotti in tegame con cipolla e pomodoro e accompagnati con riso al vapore. Sempre a base di carne suina è il Sarapatel, preparato con quadratini di maiale e fegato fritti con cipolle e irrorati con una salsa all'aceto molto speziata (che comprende pepe rosso, cannella, cumino e zenzero).
Molto particolare e piccante anche la Galinha Piri-Piri, preparata marinando il pollo, per 24 ore prima della cottura, in un mix di succo di limone, aglio, olio, sale e ovviamente piccantissimi peperoncini Piri-piri, essiccati e macinati.
Infine, lasciamo le atmosfere esotiche e in un certo senso anche il piccante in senso stretto per tornare sulle sponde dell'atlantico, perchè una cena piccante come si deve richiede l'accompagnamento di buone bevande, di cui il Portogallo non è certo sprovvisto: vi si producono delle buone birre chiare (tipo lager) come la Super Bock di Porto, ma soprattutto ottimi vini; gli amanti dei sapori freschi e leggeri apprezzeranno il Vinho Verde (vino bianco molto giovane), mentre chi predilige i rossi potrà scegliere tra i corposi vini meridionali. Ma soprattutto, come aperitivo o come "digestive", con la frutta o con il dolce, da non perdere il sublime Porto: White, Ruby o Tawny a seconda del gusto personale e degli abbinamenti, si tratta di una delizia imperdibile!
Interessante!
Mmm ragazzi che acquolina... ho sempre collegato mentalmente la cucina portoghese a quella sudamericana (per via del Brasile) ma non conoscevo i suoi legami con la cucina indiana! Mi piacerebbe provare a preparare la Francesinha, ma il chouriço mi sembra un ingrediente difficile da trovare... che dite, se la sostituisco con dei salsicciotti o wurstel, magari di quelli aromatizzati al peperoncino, sarà una bestemmia culinaria?
Si può fare secondo me
Guarda, il chouriço è una prelibatezza assoluta ma in effetti penso anche io che non sia molto reperibile in Italia... comunque anche a Porto ho visto che non sempre la Francesinha era preparata col chouriço, qualche volta persino lì mi è sembrato che utilizzassero dei wurstel! Quindi penso che vada bene... se sono wurstel artigianali di buona qualità anche meglio, nelle salumerie qualche volta li fanno aromatizzati alla paprika o peperoncino e sono deliziosi!
la cucina portoghese vale il
la cucina portoghese vale il viaggio. Poi c'è tutto il resto che merita di essere visto. Lisbona e Sintra sono stupende.
Chourizo
Complimenti per l'articolo, molto interessante.
Ho un dubbio, non so se qualcuno può rispondere: il chourizo si trova anche in altre cucine (spagnola ma anche sudamericana), è sempre una specie di salsiccia fatta in vario modo?
Lo chouriço portoghese e lo
Lo chouriço portoghese e lo chorizo spagnolo sono più o meno la stessa cosa, molto simili i tagli di carne e idem per i sistemi di conservazione.
Diciamo che al di sotto dell'emisfero del pepe nero (centro Italia) e dove comincia il pimiento/peperone/peperoncino (sud Italia) anche in Italia abbiamo delle salamelle molto simili anche per forma e sapore.
Volevo proprio una conferma
Grazie per le informazioni, pensavo a qualcosa del genere ma volevo avere conferma da qualcun altro.
Cucina portoghese e indiana
Ottimo articolo! Sono stata in Portogallo e sono appassionata sia della cucina indiana che di quella piccante in generale. Non ero a conoscenza di questo legame tra la cucina portoghese e quella indiana. Dovrò recarmi in India per provare sul campo!